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La Riconciliazione della terapia farmacologica. Tanto semplice, ma così difficile.


La gestione dei farmaci rappresenta una indubbia area critica all’interno del percorso di cura di un paziente. 
A riprova di questo infatti il Ministero della Salute ha fornito agli operatori un congruo numero di apposite raccomandazioni per la prevenzione di specifici eventi avversi di rilevante impatto (cd. eventi sentinella).

Ricordo brevemente che le Raccomandazioni per la prevenzione degli eventi sentinella finora diffuse dal Ministero della Salute sono 18. 
Di queste, 6 sono relative alla gestione dei farmaci. Il link per consultare le raccomandazioni è il seguente: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=250&area=qualita&menu=sicurezza.
Il tema della riconciliazione è trattato nella Raccomandazione n. 17.

Il punto principale su cui porre la nostra attenzione è il seguente: le terapie farmacologiche prescritte nelle transizioni di cura presentano spesso tra di loro differenze. È quindi indispensabile effettuare una attenta valutazione dei farmaci prescritti ed effettivamente assunti dal paziente.

Le differenze che possono osservarsi nel passaggio a nuovi setting assistenziali possono avere molteplici cause:
Discrepanze intenzionali documentate: esito di una rivalutazione terapeutica da parte del medico prescrittore sulla base della situazione clinica attuale, con evidenza della motivazione dei cambiamenti effettuati;
Discrepanze intenzionali non documentate: esito di una rivalutazione terapeutica da parte del medico prescrittore sulla base della situazione clinica attuale, senza alcuna della motivazione esplicita dei cambiamenti effettuati;
Discrepanze non intenzionali: risultato di un errore da parte del medico prescrittore (omissioni di farmaci precedentemente assunti, cambiamenti nei dosaggi, etc).

Le discrepanze non intenzionali sono degli errori che possono provocare danno al paziente. Si rifletta sul fatto che l’invecchiamento della popolazione aumenta il numero di soggetti che assumono numerosi farmaci (politerapie) e cambiano spesso setting assistenziali (transizioni di cura).

La Riconciliazione deve essere preceduta dalla Ricognizione:

Ricognizione: precede la Riconciliazione, consiste nella raccolta di accurate ed esaustive informazioni circa i farmaci assunti dal paziente. È un processo sistematico di raccolta anamnestica dettagliata della terapia in atto.
La Ricognizione deve comprendere i farmaci convenzionali, i farmaci da automedicazione, gli integratori, i prodotti omeopatici ed erboristici. Appare evidente quindi che oltre ai farmaci convenzionali non vanno tralasciati i farmaci da banco (FdB), detti anche OTC (Over The Counter). Da rilevare eventuali allergie.
Nel dettaglio la Ricognizione ha lo scopo di individuare le seguenti caratteristiche della terapia del paziente: 
- Nome commerciale e/o principio attivo (annotare esattamente quanto riportato nella documentazione del paziente senza convertire il nome commerciale del prodotto in denominazione di equivalente o di principio attivo o viceversa)
- Forma farmaceutica (p. es. compresse, fiale, gtt, etc)
- Dosaggio
- Via di somministrazione
- Posologia giornaliera
- Inizio ed eventuale sospensione della terapia, evidenziando la data dell’eventuale ultima assunzione (attenzione alle formulazioni a lunga durata di azione)
- Eventuali trattamenti con farmaci anticoagulanti e/o antidiabetici
Eventuali trattamenti a carattere sperimentale, compreso l’utilizzo compassionevole e di farmaci off label
- Eventuale utilizzo di dispositivi medici medicati
- Eventuali alimenti che possono interferire con la terapia (dosi elevate di pompelmo, caffè, tè, frutta e verdura).

Necessario inoltre acquisire informazioni circa eventuale assunzione di alcool, uso di droghe o abitudine al fumo.

Le fonti da cui ottenere le informazioni per una valida ricognizione sono costituite primariamente dal paziente stesso, se collaborante ed in grado di riferire in merito, dal caregiver, da eventuali precedenti prescrizioni disponibili, dalla valutazione diretta di confezioni di farmaci esibite dal paziente, da contatto telefonico con il Medico di famiglia.
L’esperienza insegna che sono necessarie più fonti di informazione. Il Ministero della Salute ne raccomanda almeno 2 !

In sintesi l’obiettivo della Riconciliazione è quello di:
- Raccogliere la migliore anamnesi farmacologica possibile - Best Possible Medication History - BPMH -
- Minimizzare il rischio di Drug Related Problems – DRPs – (evento o circostanza che coinvolge la terapia farmacologica che interferisce di fatto o potenzialmente con gli outcome clinici attesi).


Riconciliazione: è un processo che parte dal confronto tra i farmaci assunti dal paziente (ottenuti con la ricognizione) e quelli che dovrebbero essere somministrati al paziente nell’attuale setting assistenziale al fine di ottenere una prescrizione farmacologica corretta.

La Riconciliazione della terapia farmacologica è quindi un processo che consente al medico prescrittore, valutata la terapia precedente, di decidere se farla proseguire al paziente, se variarla o interromperla in toto o in parte.

La riconciliazione deve risolvere le discrepanze sopra descritte al fine di evitare l’insorgere di incongruenze, omissioni, associazioni a rischio di incompatilità etc. L’attenzione ai farmaci LASA (Look Alike Sound Alike) deve essere massima anche al di fuori dei contesti ospedalieri.

Il processo di Riconciliazione deve attivarsi ogni volta che ci si trovi di fronte al passaggio ad altro setting assistenziale: la cosiddetta “transizione di cura”.
I vari setting possono essere il ricovero in ospedale, il trasferimento ad altra Unità Operativa, la dimissione, l’affidamento al medico di medicina generale, al pediatra di famiglia, un nuovo ricovero, etc.
Si ricordi mnemonicamente che il paziente “ricoverato o dimesso o trasferito” necessita di una Riconciliazione farmacologica.

È palese che sia la fase di Ricognizione che quella della Riconciliazione vera e propria possono complicarsi per il verificarsi di specifiche criticità, riportate peraltro dalla Raccomandazione ministeriale, e che sostanzialmente sono da attribuire a problemi di comunicazione tra medico-paziente, medico-caregiver e medico-medico. Ogni professionista a tale proposito ha numerosi aneddoti da raccontare (speriamo a lieto fine !).

L’applicazione dei processi fin qui descritti può essere resa più agevole dall’utilizzo di particolari supporti (schede cartacee o software dedicati) che supportano sia il processo sia la registrazione puntuale di quanto eseguito. 
Ogni Struttura ed ogni professionista potrà trovare lo strumento più consono per il raggiungimento dei migliori obiettivi.
Vale la pena tuttavia di ricordare che nulla può sostituire una attenta anamnesi ed una lettera di dimissione redatta con professionalità e coscienza.

La qualità in questo caso è legata principalmente a due criteri: professionalità e tempo. Al venir meno di uno dei due criteri non ci sono scheda o software che tengano.
Ma questa è un’altra storia...



Per approfondimenti:

Raccomandazione n. 17 - Riconciliazione farmacologica

Medication Reconciliation in in Acute Care “ Getting Started Kit” ISMP Canada, 2011

“Using medication reconciliation to prevent errors”. Issue 35 January 25, 2006, The Joint Commission. Referenza disponibile all’indirizzo internet

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