Quante volte ci siamo detti che ‘errare è umano’, che la memoria è
fallace e che è utile ricorrere a sistemi di supporto decisionale.
Se
per prevenire gli errori della memoria (slip o lapsus) basta una
check list, per prevenire gli errori decisionali (anche quelli basati
sulla conoscenza) é utile avere dei sistemi appositamente predisposti.
Quante volte ci siamo detti e abbiamo detto che i supporti della
memoria ed i sistemi di supporto decisionale possono essere dei
validi strumenti per correggere le azioni di noi umani.
Forse c’è lo siamo detti troppe volte, ci abbiamo creduto, ci
crediamo, ma come capita a tutte le certezze a cui ci affezioniamo
un giorno arriva qualcuno e le mette in dubbio.
Arriva quel giorno e apprendiamo che sebbene i sistemi di
supporto decisionale possano ridurre il rischio di errori medici a
volte possono sbagliare.
Immaginereste che se i sistemi di supporto alle decisioni
sbagliano, lo fanno con lo stesso meccanismo di un essere umano
?
Se un sistema che nasce per evitare errori può sbagliare, l’unico
che lo può ‘correggere’ è proprio l’essere umano, se attento e
competente.
Se il medico si rende conto dell’errore riprende la guida ‘manuale’,
ma se non se ne rende conto e si fida ciecamente della
macchina... povero il nostro paziente !
Recenti ricerche basate sul concetto di ‘bias dell'automazione’ studiano la possibilità che professionisti poco attenti o "troppo
fiduciosi" subiscano inconsapevolmente la perdita di opzioni
diagnostiche o terapeutiche indotte dalla perdita di dati del
sistema informatico.
Gli errori possono essere omissivi (non si nota un errore del
sistema, ed il sistema stesso non lo rileva) o commissivi (si
seguono indicazioni non corrette fornite dal sistema).
Simulazioni condotte con studenti di medicina hanno evidenziato
la facilità con cui la macchina può indurre in errore. Resterebbe da
verificare se medici esperti potrebbero scongiurare tali evenienze.
Abbiamo appreso come i robot potrebbero essere migliori degli
umani in determinati compiti.
Abbiamo appreso come migliorare le performance degli umani
(addestramento, formazione, simulazione, etc).
Probabilmente però ancora poco sappiamo della sicurezza o
dell’insicurezza generata dal connubio uomo-macchina e del loro vicendevole influenzarsi.
Recente letteratura ha esaminato il numero di ‘clic’ sul mouse che
ogni medico effettua ogni giorno durante il proprio lavoro, se
perdi un clic puoi per esempio non vedere una pagina della
cartella clinica.
Due riflessioni.
Il Risk Manager dei robot potrà essere un umano ? Probabilmente no.
La competenza del professionista resta attualmente insostituibile ? Assolutamente sì.
Accetterò un sistema che mi ricordi a che ora prendere delle
compresse.
Ma se sto male un medico
preparato è quello che ci vuole.
Si chiama "vecchia scuola"... la migliore...